Oggi vi raccontiamo la storia di Stefano, un ragazzo che è riuscito a realizzare un sogno. Il suo sogno.
Vi sveliamo subito il finale. Stefano lavora presso la Frame by Frame di Roma come VFX Editor per il sequel de Il Ragazzo Invisibile, film diretto dal premio Oscar Gabriele Salvatores.
Le riprese del sequel de Il Ragazzo Invisibile si sono svolte in gran parte a Trieste, dove il film è ambientato. Alla regia è tornato Gabriele Salvatores, Premio Oscar come miglior film straniero per Mediterraneo (1991).
Il primo film della serie si era già distinto per gli Effetti Visivi Digitali, allora curati da Visualogie e premiati con il David Di Donatello (2015).
(credits Trieste Prima)
Fin qui, nulla di strano, direte voi. Riavvolgiamo il nastro e partiamo dall’inizio. Meno di un anno fa, Stefano faceva tutt’altro nella vita.
Chi era Stefano Bagnoli prima di entrare nella VFX Industry?
(SB) – Lavoravo da freelance, come motion graphics designer presso diversi studi pubblicitari, su clienti come Bulgari, Enel e Unicredit, oltre ad insegnare i software della suite Adobe in alcune scuole romane. L’insegnamento era soprattutto l’occasione per impormi un costante aggiornamento e confrontarmi con gli altri, condividendo il bagaglio di conoscenze acquisito. In particolare mi ero specializzato in Adobe After Effects, software per cui ho conseguito la certificazione ACE.
Detto così, il lavoro pare non ti mancasse di certo. Né la possibilità di metter mano su progetti interessanti, almeno per quello che riguarda il mercato italiano. Scommetto, anche perché so già come va a finire, che c’era qualcosa che ti andava stretto.
(SB) – Il problema di fondo era soltanto uno. La motion graphics mi è sempre piaciuta, ho avuto subito delle buone opportunità e professionalmente le cose stavano andando bene, ma la mia vera passione era un’altra.
Sono da sempre appassionato di cinema e fotografia. Negli anni degli studi in Scienze e Tecnologie dei Media ho appreso le basi tecniche e culturali del mondo della comunicazione, della cinematografia e del 3D. Cercando di applicarle con costanza. Ho realizzato videoclip musicali, mostre fotografiche e girato con gli amici alcuni cortometraggi, con cui ho partecipato a concorsi nazionali e internazionali.
Non avevo però la possibilità di fare questo per lavoro in maniera stabile, quindi ho iniziato a lavorare come motion designer, ma ogni giorno che passava prendevo atto del fatto che non era quello che avrei voluto fare nella vita.
Quindi, la voglia di rimettersi in discussione, di mollare tutto e lanciarsi in una nuova avventura, lasciando le certezze all’insegna di una passione vera, così come le incognite che segnano il percorso di chi riparte da zero. Cosa ha segnato la svolta?
(SB) – Il mio sogno era quello di lavorare nell’industria del cinema, nell’ambito degli Effetti Visivi Digitali, perché credevo vi fossero delle possibilità concrete, in virtù di un mercato che sta crescendo, anche se in Italia non è ancora così diffuso. Inoltre, alcuni miei compagni di Università, con cui sono tuttora in contatto, sono riusciti a trovare lavoro presso MPC e Weta Digital.
Mi trovavo di fronte ad un bivio, da un lato un buon lavoro, con uno stipendio fisso a fine mese. Dall’altro un senso di perenne insoddisfazione e la sensazione che se non avessi provato in quel momento avrei perso la mia occasione di diventare un VFX artist.
Per provare ad entrare nel mondo dei VFX dovevo necessariamente superare una barriera tecnica, imparando a usare Nuke, che non conoscevo. La svolta è arrivata quando ho saputo che alla ViFX, la scuola per gli effetti visivi di Thiene, Victor Perez stava iniziando un corso di compositing con Nuke.
Victor Perez. In una recente intervista, sempre su queste pagine, uno degli aspetti che ci ha maggiormente colpiti è stato il fatto che per lui, cito testuali parole, l’aspetto più importante dell’insegnamento è la possibilità di cambiare la vita alle persone, aiutandole a realizzare i loro sogni. Forse pensava proprio a te.
(SB) – Non lo so – scherza Stefano – certamente nel mio caso la sua affermazione non potrebbe essere più veritiera. Le sei settimane passate con lui alla ViFX sono state un’esperienza che non dimenticherò mai. Sei settimane in cui ho dato il massimo studiando le cose che mi piacevano per davvero, insieme ad altri ragazzi motivati dalla mia stessa passione. Si crea un ambiente fantastico in cui imparare qualcosa di nuovo diventa qualcosa di assolutamente naturale. Il programma didattico è intenso, ma la fatica non la senti nemmeno tale è la passione che ti spinge ad affrontarlo.
Stefano e i suoi compagni nel corso di Compositing con Nuke di Victor Perez, presso la ViFX; School of Visual Effects (credits ViFX)
Cosa hai imparato da Victor?
(SB) – Il suo corso era strutturato in fasi molto precise. Non abbiamo imparato Nuke come un semplice software. Victor ha sempre sostenuto che i comandi si imparano anche leggendo il manuale, che non è quello il fine principale di un corso. Il suo obiettivo principale era caratterizzato dall’insegnarci il linguaggio del compositing, la sua grammatica e a sviluppare un pensiero critico soggettivo sul mondo degli effetti visivi digitali.
Per rendere l’idea, una parte della lezione era dedicata a vedere come gli effetti in un film sono stati realizzati. Partendo dal risultato finale si analizzavano insieme le tecniche utilizzate, cercando di capire le motivazioni che hanno spinto i VFX TD a scegliere un tipo di effetto piuttosto che un altro. Soltanto allora si entrava nel merito della parte tecnica, ossia di come l’effetto veniva realizzato in Nuke.
Marker Removal: Uno dei compiti più ricorrenti che viene assegnato al Prep Artist è quello della rimozione dei marker.
I marker vengono messi su oggetti, scenografie ed anche attori nei casi in cui vadano poi applicati sopra particolari effetti. Ci sono diverse tecniche per la loro rimozione ed ognuna va applicata in una situazione ben specifica. Lo screenshot ritrae un lavoro realizzato da Stefano Bagnoli, mediante l'applicazione di tecnica avanzata con l'aiuto della camera virtuale di Nuke.
(credits Stefano Bagnoli)
Dalla teoria è necessario passare alla pratica, acquisire le basi per avviare un percorso professionale concreto.
(SB) – Sicuramente, infatti durante il corso abbiamo imparato ed applicato le tecniche necessarie per entrare nell’industria del compositing, a partire dalla realizzazione di un Reel personale. Victor è stato a mio avviso determinante perché ci ha dato molti consigli pratici su come approcciarsi ai colloqui con i recruiter delle grandi aziende.
In realtà la prima esperienza professionale è avvenuta direttamente per Victor. Durante il periodo del corso, stava lavorando su un suo progetto: ECHO ed ha offerto a noi studenti del corso la possibilità di iniziare a collaborare con lui per contribuire alla sua realizzazione. Questa è stata una grande opportunità, che ho deciso di cogliere al volo.
Stefano impegnato in una fase di ripresa durante il corso di Compositing tenuto in ViFX (credits ViFX)
Che ruolo avevi nella post produzione di ECHO?
(SB) - Quella di Roto Artist. Un passo che in molti fanno quando entrano nell'industria del compositing. Sei settimane prima non sapevo utilizzare Nuke per poi ritrovarmi immerso in un mondo che era quello che avevo sempre sognato. Non mi sembrava vero.
L’aspetto più importante è stata la crescita data dal poter lavorare per mesi insieme ad altri artisti, da cui ho potuto apprendere molto dal punto di vista professionale e imparare tecniche che da solo non avrei mai potuto scoprire.
ECHO è un cortometraggio in prossima uscita, scritto e diretto da Victor Perez e girato quasi interamente in Svezia (credits ECHO short film)
Da ECHO al ruolo di VFX Editor in Frame by Frame il passo è stato breve.
(SB) - Una volta conclusa la produzione di ECHO, ho ricevuto una telefonata da Victor Perez, che era stato chiamato come VFX Supervisor per il nuovo film di Gabriele Salvatores: il sequel de il Ragazzo Invisibile. Un progetto ambizioso per quello che riguarda gli effetti visivi digitali.
Non posso purtroppo svelare alcun dettaglio relativo alla produzione, ma si tratta di qualcosa davvero importante nel panorama italiano. Victor mi ha proposto il ruolo di VFX Editor per questo progetto. Di fronte ad una simile opportunità non ho esitato ad accettare.
Seguire la produzione degli effetti visivi per un lungometraggio live action è un’esperienza solida, oltretutto, come hai anticipato, con la gratificazione di poterlo fare a casa propria, senza doversi spostare a Londra piuttosto che altrove, una prassi ormai di routine per quasi tutti i ragazzi che vogliono iniziare questo bellissimo lavoro.
(SB) - Si sono stato molto fortunato per questo e voglio ringraziare la Frame by Frame per avermi dato fiducia. Il ruolo di VFX Editor fa da ponte tra il reparto di montaggio e quello di 3D e compositing. Devo quindi gestire tutte le informazioni riguardanti la creazione e lo sviluppo degli effetti visivi digitali del film assicurandomi che gli artisti abbiano le giuste indicazioni e il materiale necessario per lavorare con successo.
Allo stesso tempo fornisco delle preview degli shot contenenti gli effetti per agevolare il lavoro del dipartimento di montaggio. Questo mi ha consentito di scoprire in breve tempo tutte le fasi che caratterizzano la post produzione di un film con gli effetti visivi digitali e come interagire con esse.
CG Integration - Uno dei compiti che affrontano i Junior Compositor è quello dell'integrazione di elementi 3D all'interno del girato. Si parte da tutti i pass di rendering che il dipartimento 3D fornisce ai compositor, che elaborano la struttura nodale che consente di combinare i pass controllando tutti gli effetti necessari per raggiungere l'immagine finale.
(credits Stefano Bagnoli)
Qual è la giornata tipo di in un VFX Editor in Frame by Frame?
(SB) - I miei compiti sono molteplici. Oltre alla gestione del database che contiene l’elenco di tutti gli effetti visivi digitali del film e la realizzazione delle loro preview, ho il compito di organizzare le dailies.
Il flusso di lavoro prevede che ogni artista completi i task a lui assegnati dal VFX Producer secondo la deadline stabilita; io mi occupo di raccogliere tutto il materiale prodotto per poi presentarlo durante le dailies, che sono le riunioni giornaliere con il VFX Supervisor, che può approvare in via definitiva o dare indicazioni agli artisti per revisionare i loro task. Tutte le richieste del VFX Supervisor vengono annotate ed inserite nel database per gli artisti, che in questo modo possono procedere operativamente.
Soltanto una volta approvati, i task vengono presentati al regista in sala cinema.
Il VFX Editor è un ruolo fondamentale perché agevola l’interazione tra le diverse figure professionali che lavorano nella post produzione di un film permettendo di ottimizzare i tempi di produzione di ogni reparto.
Di recente sei diventato VFX Producer Coordinator, sempre nella produzione del sequel de Il Ragazzo Invisibile. Cosa è cambiato rispetto a prima, all’atto pratico?
(SB) - Come il nome stesso suggerisce, lavoro più a stretto contatto con il VFX Producer del progetto, per verificare che gli artisti possano lavorare nelle migliori condizioni possibili per portare a termine i task a loro assegnati, oltre a monitorarne i progressi e il rispetto dei tempi di consegna.
Siamo arrivati al termine di questa storia, al lieto fine. Appariamo eccessivamente retorici se diciamo che il sogno è diventato realtà?
(SB) - E’ la verità, più che altro, non saprei come altrimenti definire quanto mi è successo. Sono conscio del fatto di essere soltanto all'inizio, ma sto facendo un'esperienza affascinante, che ogni giorno mi dà stimoli enormi. Avere accanto come VFX supervisor Victor Perez mi consente di imparare moltissimo. Discutere i dettagli delle scene con gli artisti e Salvatores è un’esperienza unica. Ti senti davvero al centro del progetto. Se considero che sono alle prime armi, non mi par vero quanto mi sta accadendo.
La fortuna aiuta comunque più volentieri gli audaci. Non avresti vissuto questa esperienza se non avessi avuto il coraggio di mollare tutto e rimetterti in discussione.
(SB) - La scelta migliore, con il senno di poi, è stata quella di licenziarmi per poter seguire il mio sogno e la mia fortuna è stata di trovare un docente come Victor sulla mia strada.
In Italia mi rendo conto non sia facile entrare in contatto questo mondo, ma con la determinazione di chi vuole farcela a tutti i costi e la disponibilità a fare dei sacrifici importanti, credo sia possibile raggiungere questo obiettivo.
Avere al tuo fianco una persona positiva come Victor, che dà davvero fiducia alle persone che ha intorno, è oggi una rarità, penso non soltanto nell’ambito dei VFX. Mi ha dato concretamente la possibilità che cercavo da tempo e mi ha permesso di muovere i primi passi nell’industria del compositing.
A cambiare la vita delle persone, aiutandole a realizzare i propri sogni. Sembrava una frase fatta, invece i sogni di Stefano sono diventati realtà per davvero.
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