Casa Speranza

Questo progetto nacque molti mesi fa in una sera in cui decisi di voler creare qualcosa di pura fantasia, un'immagine i cui elementi fossero interamente inventati, un edificio posto in un luogo non preciso dove perfino la vegetazione e le montagne venissero da me modellate. Volevo una rappresentazione di qualcosa che trasmettesse tranquillità, senso di pace, senso di casa, e siccome l'inglese fa più figo si sarebbe chiamato "Lakeside tranquility". Quello che vedete è l'ultima versione del giorno giovedi 9 novembre alle ore 20:00. Per puro caso, decisi stranamente di salvarla sul Cloud, così avrei potuto farla vedere ai colleghi a lavoro il giorno dopo. Nelle ore successive sarebbe esondato il fiume Bisenzio, che avrebbe inondato casa mia distruggendo tutto, anche il computer dove era salvato l'intero progetto. Ed è per questo che l'immagine, a prescindere che possa piacere o meno, diventa comunque qualcosa di unico. Diventa a rivederla oggi per me anche un qualcosa di iconico e figurativo. C'è l'acqua, c'è la vegetazione devastata, c'è la casa, c'è il salvatore in attesa sulla barca, ma c'è anche una madre con il suo bambino che indica un punto non ben definito, come a dire guarda là, lì c'è il nostro futuro, non si percepisce ma c'è, la mamma lo indica e si stringe a suo pargolo come a dire, non ti preoccupare, andrà bene. Dedico questa storia, questo quadro, a tutti quelli come me che hanno perso tutto, per dirgli che tornerà presto il sole nelle nostre vite perché c'è ancora amore e solidarietà nelle persone. Questo progetto è "CASA SPERANZA".